Senza lattosio non vuol dire necessariamente senza latte. Nè, tantomeno, è sinonimo di cibo light. Indica semplicemente un alimento delattosato, ossia privato del lattosio.
Cos’è il lattosio e perché continuare a mangiarlo
Il lattosio è un tipo di zucchero presente nel latte e in altri prodotti caseari, che risulta difficile da digerire per un italiano su quattro. Ed è proprio questo il motivo per cui, chi ha difficoltà a digerirlo, tende ad evitarlo. Eppure, tanti esponenti della comunità scientifica sostengono che eliminarlo dalla propria dieta non sia la strada giusta.
Difatti, a partire dai 6 anni, la stragrande maggioranza di persone subisce un graduale calo nella produzione di lattasi nell’intestino che espone al rischio d’intolleranza al lattosio. Tuttavia, anche se il consiglio più comune è quello di eliminare i latticini dal proprio regime alimentare in realtà, continuare a consumarli può aiutare a digerirlo meglio.
I batteri nell’intestino, che si nutrono di latte, proliferano quando vengono regolarmente esposti ad esso. In altre parole: più consumerete lattosio, più aiuterete il sistema digestivo, gestendone la presenza attraverso i batteri. Ad esempio, le persone che bevono regolarmente latte hanno meno probabilità di avere sintomi, perché il loro microbioma si adatta al consumo di prodotti lattiero-caseari. Al contrario, evitare latticini diminuisce la popolazione intestinale di questi batteri, aggravando l’intolleranza.
Pertanto, se bere un bicchiere di latte intero può essere difficile da gestire per l’intestino, alimenti come formaggio o yogurt (che contengono meno lattosio) possono essere consumati senza alcun sintomo. Quindi, è opportuno rieducare l’intestino al lattosio, integrandolo gradualmente nella dieta fino a quando non provocherà alcuna reazione. In quest’ottica, per chi è intollerante ricorrere ad un integratore alimentare (come Lactoint Diecimila) rappresenta una soluzione intelligente, poichè consente la digestione del lattosio senza alcun problema nè fastidio.
Intolleranza, non allergia
Tra l’altro, non è detto che tutte le reazioni attribuite al latte siano causate dal lattosio. Nonostante si faccia ancora confusione, intolleranza e allergia non sono la stessa cosa! Se la prima si riferisce all’incapacità dell’intestino di digerire correttamente un alimento o un nutriente, un’allergia comporta una reazione del sistema immunitario a quella sostanza intercettata come pericolosa. La differenza è sostanziale: se l’intolleranza si manifesta con gonfiore e mal di pancia, l’allergia comporta il rischio di uno shock anafilattico!
Evitare…di evitare!
Attenzione ad evitare i latticini per moda. Molti studi scientifici, difatti, sostengono come rinunciare a determinati tipi di alimenti o nutrienti possa esporre al rischio di sviluppare una sensibilità. Evitando i latticini, dunque, c’è il rischio di divenire intolleranti, anche se prima non lo si era, perchè si altera il microbioma intestinale. Allo stesso modo, continuando ad evitare i latticini, coloro che hanno sviluppato un’intolleranza è molto probabile che continueranno a mantenerla.
Il concetto può vale anche per altre sostanze, come il glutine ad esempio. Quindi, a meno che determinati alimenti proprio non piacciano, è meglio non evitarli e scongiurare inaspettati effetti collaterali.