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    CORONAVIRUS: I CONSIGLI DEL SINU PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE E MANIPOLAZIONE DEI CIBI

    NUTRIZIONISTI ED INFETTIVOLOGI: IL PUNTO AD UN MESE DI DISTANZA DALLA SCOPPIO DELL’EPIDEMIA

    A seguito delle misure di contenimento adottate con gli ultimi decreti governativi, la popolazione italiana ha subito un brusco ridimensionamento della routine quotidiana. Ridimensionamento che si traduce in una maggior sedentarietà per la forzata permanenza a casa. Nonostante una buona parte di lavoratori stia proseguendo la propria attività in smart working, oppure stia usufruendo di congedi o ferie, è evidente come le nostre abitudini siano cambiate. In questo nuovo scenario, è oltremodo necessario scandire la giornata secondo ritmi che aiutino a mantenere l’organismo in salute. In tal senso, è indispensabile rimodulare il nostro stile di vita, includendo una dose di esercizio quotidiano e un rapporto equilibrato col cibo.

    Arriva dagli esperti del SINU (la Società Italiana di Nutrizione Umana) una raccomandazione che riguarda il rapporto fra cibo e prevenzione di Covid-19. Il nostro organismo è una macchina che funziona quando tutti gli elementi essenziali sono forniti quotidianamente attraverso una dieta corretta ed equilibrata. Non ci sono ricette miracolose contro le infezioni virali, salvo seguire uno stile di vita e alimentare corretto che, in tempi di riduzione della vita sociale, eviti l’aumento di peso per il tempo passato fra le pareti di casa.

     

    ALIMENTAZIONE CORRETTA

    Sinu, riguardo a cosa mangiare e come, fornisce alcune indicazioni di buon senso per non compromettere o appesantire il nostro stato di salute. Questi semplici accorgimenti, se seguiti con costanza, ci abitueranno ad un’alimentazione varia, ricca di frutta, verdura e legumi.

    • portare in tavola solo una quantità pari a una porzione “giusta”di quello che si è deciso di mangiare, senza aggiungere altro;
    • ridurre il consumo di bevande zuccherate, controllando la quantità di sale e di condimenti ricchi di grassi;
    • almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, fonti di minerali e vitamine (particolarmente vit. C e vit. A), che aiutano a rafforzare le difese immunitarie e delle vie respiratorie;
    • mantenere una regolare (anche se limitata) attività motoria, come ad esempio cyclette, tapis roulant, esercizi a corpo libero 1 o 2 volte al giorno;
    • cercare possibilmente di esporre ogni giorno braccia e gambe al sole per 15-30 minuti e favorire la sintesi endogena di vitamina D;
    • dedicare maggiore attenzione e un po’ più di tempo alla preparazione di cibi più salutari e più gustosi, nel rispetto delle nostre tradizioni mediterranee;
    • non assaggiare durante la preparazione dei piatti e non mangiare mai in piedi e frettolosamente, ma apparecchiare ogni volta la tavola;
    • mantenere la convivialità nei pasti e il coinvolgimento dei più piccoli nella preparazione dei cibi.

     

    SICUREZZA DEL CIBO ACQUISTATO E IGIENE NELLA MANIPOLAZIONE DEI CIBI

    Sono arrivate diverse conferme su quanto era già stato ipotizzato dall’inizio: non c’è trasmissione di Coronavirus attraverso il cibo. E’ stato accertato dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) che non si è verificata alcuna trasmissione tramite il consumo di cibi. Dello stesso parere anche l’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie), che ribadisce come il virus si diffonda principalmente tramite goccioline respiratorie che le persone emettono quando starnutiscono, tossiscono o respirano. BfR, l’organismo tedesco preposto alla valutazione del rischio, ha inoltre pubblicato una serie di conclusioni in cui fa chiarezza su dubbi molto “comuni”, come per esempio la sopravvivenza del virus in alimenti eventualmente contaminati e congelati: “Non ci sono prove ad oggi di trasmissione del Covid-19 attraverso il consumo di alimenti, anche congelati“. Tuttavia, è pur sempre necessario mantenere le regole igieniche di base nella manipolazione dei cibi. In tal senso, è importante lavare frequentemente e in modo accurato le mani (soprattutto prima della preparazione dei cibi) e pulire le superfici di lavoro con disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina). Anche il rispetto dei tempi di cottura può scongiurare che diventino un veicolo di trasmissione batterica.

     

    TEMPI DI RESISTENZA DEL VIRUS SULLE SUPERFICI

    Un nuovo studio statunitense ha valutato la resistenza del virus sulle superfici più comuni. Sono state scelte per la sperimentazione rame, cartone, acciaio inossidabile e plastica. I dati dello studio indicano che rame e cartone sono i materiali su cui il virus resiste meno: la capacità infettiva su queste superfici si dimezza in meno di due ore per il rame ed entro 5 ore sul cartone. Dopo 4 ore per il rame e 24 ore per il cartone il virus perde del tutto la sua carica infettiva. Plastica e acciaio sono invece le superfici che offrono maggior protezione e persistenza. La carica si dimezza in 6 ore sull’acciaio inossidabile e in 7 sulla plastica. Per l’azzeramento completo sono invece servite 48 ore per l’acciaio e 72 per la plastica. Per questo rimane importante sanificare le superfici lavabili (anche con acqua e sapone) e lavarsi le mani dopo aver toccato gli oggetti (soprattutto in luoghi pubblici come i negozi).