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    CON LACTOINT DIECIMILA LA VITAMINA D NON CI ABBANDONA MAI!

    Fin dall’antichità l’uomo è stato a conoscenza della sostanza che oggi conosciamo come vitamina D e dei benifici ad essa correlati ma, solo a partire dal XVII° secolo, si è avuta la prima descrizione scientifica di un deficit di vitamina D, cioè di rachitismo.

    Oggigiorno, possiamo affermare che il fabbisogno organico di vitamina D deriva in gran parte dall’esposizione al sole della cute. Alle nostre latitudini, difatti, circa l’80% del fabbisogno di vitamina D è garantito dall’irradiazione solare, mentre il restante 20% viene assicurato dall’alimentazione. I ricercatori ritengono che, esporre tra le ore 10 e le ore 15 almeno due volte la settimana viso, braccia, gambe e schiena senza protezione solare, sia sufficiente a garantire un buon equilibrio di vitamina D. Tuttavia, non sempre ciò è possibile, soprattutto in funzione delle variazioni climatiche e dei cambi di stagione. In virtù di ciò, gli individui con esposizione al sole limitata o i soggetti più a rischio di insufficienza come gli anziani (sia perché, con l’invecchiamento, la pelle non sintetizza più la vitamina D in modo efficace, sia perché essi tendono a passare più tempo in casa) hanno necessità di aggiungere buone fonti di vitamina D alla loro dieta o assumere una supplementazione farmacologica per raggiungere livelli sierici adeguati.

    SINTOMATOLOGIA e SOGGETTI A RISCHIO

    Le prime manifestazioni di una carenza di vitamina D si accompagnano sostanzialmente a una generica fiacchezza organica, nonchè ad una lenta e progressiva riduzione della forza muscolare (ad esempio, fatica a sollevare le braccia per pettinarsi o a camminare velocemente).

    Da ciò deriva che i soggetti maggiormente a rischio e su cui le manifestazioni della carenza risultano maggiormente visibili sono, oltre agli anziani, gli individui di pelle scura (ad esempio afroamericani), le persone con magrezza spiccata e/o disturbi dell’alimentazione (ad esempio anoressia), le donne in gravidanza o in fase di allattamento, persone affette da patologie dermatologiche estese (ad esempio psoriasi, dermatite atopica, vitiligine) o geneticamente predisposte (ossia con storia familiare di fratture da fragilità ossea).

    Considerando che l’assorbimento della vitamina D dipende molto dalla capacità dell’intestino di assorbire i grassi alimentari, anche le persone obese, o coloro che hanno subito un intervento chirurgico di bypass gastrico, possono avere bisogno di un maggior apporto di vitamina, in quanto il grasso sottocutaneo si appropria della maggior parte della vitamina e modifica il suo rilascio in circolo.

    Inoltre, il malassorbimento dei grassi è associato anche ad una serie di condizioni mediche, tra cui la fibrosi cistica, la malattia celiaca e la malattia di Crohn, nonchè la colite ulcerosa. Le persone afflitte da una di queste patologie potrebbero avere introiti più bassi da alcuni alimenti, quali i prodotti lattiero-caseari (formaggi e latticini in genere), ricchi di vitamina D.

    La stessa intolleranza al lattosio, una delle più comuni forme di malassorbimento intestinale, è spesso correlata a bassi livelli di vitamina D e conseguenza di una dieta non equilibrata, comportando un aumento del rischio di osteopenia, osteoporosi e malnutrizione.

    CONSEGUENZE DERIVANTI DALLA CARENZA DI VITAMINA D

    La vitamina D si misura quantificando i livelli di 25(OH)D (idrossivitamina) presenti nel sangue ed esprimendo la sua concentrazione o in nanogrammi per millilitro (ng/ml). Si parla di insufficienza e di carenza vitaminica D quando i valori sono inferiori a 30 ng/ml (nanogrammo/millilitro) e si

    stima che circa l’80% della popolazione italiana sia carente di vitamina D. Ciò determina importanti ricadute sull’assorbimento intestinale

    del Calcio, sulla diffusione delle malattie dell’osso e sulla mortalità, nonchè l’insorgere di forme di rachitismo nei bambini o di osteo

    malacia negli adulti (quando la crescita delle ossa è cessata), derivanti da un ritardo nella mineralizzazione. D’altro canto, anche le carenze alimentari contribuiscono ad aumentare il rischio di osteoporosi, fratture osteoporotiche e di morbilità gener

    ale. Inoltre, un prolungato introito deficitario di calcio e un conseguente bilancio calcico negativo possono condurre a una situazione di iperparatiroidismo secondario in grado di stimolare un accelerato processo di perdita di massa ossea.

    TRATTAMENTO DELLA CARENZA DI VITAMINA D

    Da oggi, con LACTOINT DIECIMILA, è possibile supplire all’insufficienza di vitamina D e normalizzare lo stato di Ipovitaminosi-D che consente un corretto assorbimento intestinale del calcio, favorendo una corretta mineralizzazione ossea ed un’ottimizzazione delle funzioni immunitarie.

    L’obiettivo del trattamento con LACTOINT DIECIMILA, a cui è consigliabile sottoporsi per almeno 1/2 mesi continuativi, è quello di riportare la concentrazione ematica di vitamina D a livelli adeguati e ripristinarne i depositi in tempi brevi, attraverso la supplementazione di una dose quotidiana di 500 U.I. di Vitamina D3 (1 capsula di Lactoint) per evitare il rischio di carenza o ritornare nella condizioni di precedente insufficienza.

    Le dosi di vitamina D da utilizzare variano a seconda dell’obiettivo del trattamento, ovvero se la finalità è quella di ripristinare i depositi di vitamina D o se, invece, l’integrazione mira solo a prevenire l’insufficienza in quei soggetti in cui il deficit vitaminico D sia già stato corretto, scongiurandone la recidiva.

    In ogni caso è bene ricordare quanto sia sempre opportuno tentare di garantire un apporto vitaminico adeguato con la sola dieta e ricorrere ai supplementi soltanto quando la correzione dietetica non sia sufficiente, facendosi consigliare dal proprio medico la dose minima necessaria a soddisfare il fabbisogno.

    I BENEFICI DELLA VITAMINA D

    In passato vi erano state preoccupazioni per l’aumento del rischio cardiovascolare associato all’assunzione eccessiva di alimenti ricchi di grassi e di calcio (come latte e latticini in genere). Tuttavia, negli ultimi anni tale rischio è stato ridimensionato. Difatti, è consigliabile optare per scelte nutrizionali equilibrate e prediligere prodotti a base di latte scremato, senza eccedere nelle dosi dei formaggi stagionati, in cui il contenuto di calcio è già elevato.

    Recentemente, inoltre, è stato dimostrato come, in ogni fase della vita, un adeguato apporto dietetico di nutrienti fondamentali come il calcio e la vitamina D contribuisca a mantenere la salute delle ossa e a ridurre quindi il rischio di osteoporosi e di fratture in età avanzata…non sottovalutarlo!

    Con LACTOINT DIECIMILA, la vitamina D sarà il tuo prezioso alleato quotidiano!