In vista della proverbiale “prova costume”, impazzano in rete le diete last-minute, last-second e “diete lampo”. La promessa è accattivante: pochi giorni di sacrifici verranno ricompensati da un dimagrimento rapido ed efficace…ma è proprio così? Proviamo a far chiarezza.
Ciò che accomuna le diete last-minute è l’urgenza, ossia ottenere un risultato immediato in pochissimi giorni. Non importa, però, se ciò comporta squilibri alimentari, laddove è proprio l’equilibrio nutrizionale ad essere la base di ogni dieta. Altra caratteristica comune di tutte le diete last-minute è un regime alimentare altamente restrittivo. Tradotto: poche, se non pochissime, calorie per una serie definita di giorni. Per edulcorare tale restrizione, si ricorre a stratagemmi fantasiosi, ispirati magari ad un singolo alimento (dieta del gelato, del limone, del panino e così via). Peccato che, quasi sempre, tali stratagemmi si rivelino controproducenti, portando spesso all’esatto opposto: reagire allo stress mangiando! Infine, tutte le diete last-minute sono eccessivamente generiche. Infatti, essendo “per sommi capi”, non tengono conto delle caratteristiche fisiche di ciascuno di noi, creando delle pericolose indistinzioni negli individui. Anzichè dimagrire, il rischio è di provocare scompensi in chi già soffre di qualche patologia, arrivando a comprometterne lo stato di salute.
RISCHI E CONTROINDICAZIONI DI UNA DIETA LAST-MINUTE
Senza criminalizzarne nessuna tra le tante in giro, occorre ribadire però che ogni dieta last-minute altro non è che un’illusione. Perdere qualche chilo subito, difatti, non è altro che una sorta di “allucinazione”, poiché la realtà è ben diversa.
Seguire una dieta restrittiva, difatti, amplifica il senso di insoddisfazione e frustrazione. Lo stato di privazione cronico rende nervosi, vulnerabili allo stress e alle piccole difficoltà quotidiane. E, in questo scenario, la “tentazione” è inevitabilmente in agguato. Non è quindi un caso se, piuttosto che una diminuzione dell’appetito, aumentino invece gli episodi di fame incontrollata. La perdita di controllo sull’alimentazione può accompagnarsi alla poca moderazione anche di altre abitudini, quali fumare e bere alcool. Per la logica della ricerca della compensazione, tale carenza facilita la comparsa di comportamenti aggressivi o istintivi, come lo è fare shopping compulsivo. Inoltre, tale regime può alla lunga alterare la percezione di fame e sazietà: cercare continuamente di controllare il proprio impulso a mangiare riduce la sensibilità ai segnali fisiologici. Ciò determinerà l’incapacità di cibarsi per reale appetito (segnale fisiologico) e la perdita del piacere dello stare a tavola.
Ma non solo: una volta finita la dieta sarà difficile sostenere questo stato di cose. Senza un cambiamento radicale nello stile di vita e nell’approccio alimentare, presto o tardi si allenteranno i freni inibitori. A quel punto, corpo e mente reagiranno al prolungato stato di restrizione facendo fallire i risultati raggiunti! Il risultato sarà che i chili persi torneranno…e con gli interessi!
Che fare, quindi?
CONSIGLI
In vista della “prova costume” o di un evento a cui teniamo ad arrivare in forma, nulla vieta di “castigarci” con una dieta last-minute per una settimana o due. L’importante è che i kg da perdere siano pochi (2 o 3 al massimo) e che si abbia la consapevolezza che i kg persi in fretta verranno riassorbiti presto dal nostro organismo. Altro discorso, invece, se i chili da perdere sono molti di più: in casi come questo, una dieta last-minute crea più danni che benefici.
Innanzitutto, occorre prendere coscienza che la dieta non è un “viaggio breve”, ma un “percorso”. In quanto tale, un reale dimagrimento va spalmato in un lasso di tempo medio-lungo. E’ necessario combinare alla dieta anche l’attività fisica e l’aiuto di un integratore come Anadepis. Non esistono scorciatoie: la strada verso l’obbiettivo può essere lunga e faticosa ed occorre armarsi di pazienza, volontà e costanza per vedere “davvero” dei risultati. Una dieta last-minute è “mettere una pezza”, non risolvere il problema.
Inoltre, impariamo ad utilizzare un approccio psicologico alla dieta. Diverse pubblicazioni scientifiche concordano nel ritenere che, dietro a tale scelta, ci sono spesso motivazioni diverse dal solo miglioramento della salute fisica. Ad esempio, influenzano questa scelta fattori come una bassa autostima, l’insoddisfazione per la propria immagine corporea o la pressione pubblicitaria che ci bombarda gli occhi, promuovendo una certa identità, specie se si è donne. Quindi, cosa si cela dietro l’aspettativa di una dieta last minute? Che benefici o vantaggi ci si aspetta di ottenere dal perdere peso?
Se l’obbiettivo non è un miglioramento della salute fisica, occorre chiedersi se i vantaggi che desideriamo siano piuttosto dei significati emozionali. A quel punto, occorre chiedersi chi è che ha fame: il nostro corpo o il nostro cuore?